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Repetita iuvant!

02-10-2013

Mario, all’inizio del suo primo mandato di presidente dell’UTL, in occasione degli auguri di Natale ci aveva esortato ad ascoltare, oltre che la parola del Signore, anche la sua e quella del prossimo. E su tali propositi ci è ritornato più volte. Se verso la fine del suo secondo mandato, persino in terra di Francia si ferma a trascrivere le osservazioni riportate qui a fianco e a riproporre il tema dell’ascolto e dell’incomprensione, ciò a che cosa lo imputiamo? Si tratta veramente d’incomprensione, di scarsa attenzione, di difetto dell’udito o si tratta, tout court, di buona e sana educazione? Sempre che ciò non riveli invece una faccenda di incomunicabilità.
Forse entra in ballo una questione di portata ben più profonda. Il linguaggio è il più deperibile dei prodotti della cultura umana, secondo Edward O. Wilson[1], evoluzionista ed entemologo di Harvard University. Figuriamoci l’ascolto! Cose che influenzano sia quello che effettivamente percepiamo sia quello che ci diciamo e, vicendevolmente, intendiamo. Il potere lo sa e condiziona non poco la nostra esistenza non solo attraverso il controllo dell’informazione diffusa dai media, ma anche per mezzo di luoghi comuni che non trovano adeguato riscontro scientifico nella realtà...

(continua - circ.UTL sett 2013)