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La leggenda del cunicolo segreto di VILLA TERZI

01-03-2016

Nelle fredde sere invernali, quando il buio precipitava come una valanga sui comignoli fumanti dei casolari e il ghiaccio delle pozzanghere del cortile crepitava sotto i frettolosi passi di chi si apprestava a rincasare per la cena, già sui vetri delle finestre iniziavano a comparire i motivi arabescati che il gelo sapeva disegnare. I componenti le numerose famiglie, dopo aver cenato e sparecchiato il lungo tavolo di legno massiccio, si radunavano attorno al camino dove la fiamma spandeva un lieto tepore, per raccontarsi le vicende della giornata ed i pettegolezzi di cortile.
A conclusione delle lunghe chiacchierate c’era sempre una storia o leggenda a tinte oscure e paurose, la quale suscitava più attenzione e curiosità, facendo stringere l’un l’altro i bambini più piccoli con trepidazione, in cerca di una carezza della madre o dai famigliari più grandi. I quali li rassicuravano dolcemente, procurando loro un sonno tranquillo, mentre le fiamme del camino disegnavano a tratti ombre dalle movenze inquietanti.
Una di queste leggende riguardava il palazzo dei marchesi TERZI, signori di Sant’Agata.
Gente d’armi, che nel passato avevano guerreggiato per gli Zar di tutte le Russie contro i mongoli, e per i duchi del nord d’Italia, per cui avevano molti amici ma altrettanti nemici.
Si raccontava che la villa TERZI avesse dei sotterranei inesplorati da tempi immemorabili e che ci fosse anche un lungo cunicolo che serviva come via di fuga, in caso di attacchi, assedi o intrighi di palazzo, punizioni e furberie. Il cunicolo era lungo e tortuoso, aveva un’uscita mimetizzata che sbucava fra le pietre tombali del vecchio cimitero.

(continua a pag 6 di: Essere UTL circ. 2.18_2015.16 versione 3_1)