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Lettera aperta a Babbo Natale

20-12-2012

Caro Babbo Natale,

  • vista l’imminente catastrofe che la profezia dei Maya assicura avverrà entro la fine dell’anno 2012, giorno più giorno meno,
  • dato che la crisi morde, ed è un fatto reale questo che ha messo in ginocchio il mondo dell’industria e del commercio, e di conseguenza ha lasciato senza lavoro padri e madri di famiglia, giovani precari e meno giovani, conducendo sul lastrico quelli che già avevano difficoltà a campare,
  • assodato che il governo ha ridotto al lumicino i nostri conti in banca e prosciugato buona parte delle tredicesime, a quelli che l’hanno ricevuta, con buona pace per quanti non ne hanno diritto, o sono rimasti distanziati dal resto della comunità,
  • preso atto dell’ondata di rivendicazioni, convegni, commissioni e incontri di ogni sorta che invitano ad approfondire il ruolo della donna nella società odierna,
  • tenuto conto che la competizione è feroce, la coesione sociale si sfalda, la bontà scarseggia, che di fronte alle avversità della vita contemporanea la famiglia fatica ad andare avanti, litiga, si separa, divorzia, le persone si dilaniano nella solitudine, si ricompongono in coppie di fatto e poi ricominciano, punto e accapo, a litigare come formiche impazzite,
  • avendo tralasciato quanto di dovere, per amore della decenza e della sintesi,

perché non ti lanci in un atto inusuale, straordinario, apocalittico, non prendi l’iniziativa e inviti la Befana a lasciare la scopa e sistemarsi sopra la tua slitta? Insomma basta con queste festività (a cavallo tra vecchio e nuovo anno e di genere) separate!
Insieme, mettendo da parte i vecchi rancori, potreste dare una botta di vita (keynesiana) alla società; mettendo insieme renne, calze, regali e carbone scaldereste le misere dimore dei poveri, riempireste di gioia i bambini con il doppio dei doni; chissà, la vostra generosità potrebbe rinvigorire i consumi, far decollare l’economia e persino raggiungere i cuori degli speculatori incalliti, dei burocrati, dei maghi della finanza... & co. 
E se poi dovessimo scoprire che l’abbiamo scampata bella, che dopotutto la fine del mondo non c’è stata, e abbiamo sperperato quello che avevano messo da parte, magari spinti dall’euforia, contagiati dal buon umore, anche il severo governo dei tecnici potrebbe, in extremis, inventarsi qualcosa affinché nell’anno del Signore nonché della Befana, 2013, che verrà si accenda per davvero quella benedetta luce in fondo al tunnel.

Un augurio sincero per le prossime festività alla Befana, a te e di rimbalzo un tuffo nello spreco a tutti.
 
La redazione (*)

PS: ossequiosi abbiamo sondato, con un twitter a Pontifex, come sarebbe stata accolta la novità: ci hanno assicurato la benedizione dall’alto dei cieli in nome del ricongiungimento familiare.
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(*) Nota Bene:
I redattori auspicano che, con l’anno nuovo, si giunga all’implementazione della quota rosa onde evitare che nello scrivere al femminile la parola “redazione” si debba difatti mentire.