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Uno dei nostri insegnanti

02-11-2012

di Bruno Pinna

Molti insegnanti inviano, per posta o altro mezzo, alla nostra Università il loro curriculum, ma sono rarissimi quelli che vengono personalmente e tra questi la professoressa Maurizia Peretti.

È vivo, ancora oggi, il ricordo del nostro incontro, non perché io sia dotato di particolare memoria, ma per il semplice fatto che l’interlocutrice appartiene a quella schiera di persone che restano impresse. Un fiume di parole, ma tutte pesate, non come quelle che certi imbonitori usano il più delle volte a vanvera; il ventaglio delle proposte è veramente interessante e sono colpito da quel vulcanico modo di esprimerle.
Mi confida il suo desiderio di ritornare ad insegnare, ma questa volta ad un pubblico adulto e le sue argomentazioni sono sempre accompagnate da un accattivante e spontaneo sorriso. Esprime in modo molto naturale una gioia di vivere ed una voglia dirompente di impiegare, e non di fare passare, il tempo. Devo dirle che il programma dei corsi è già stato ultimato e mi rammarico di non poter verificare le mie favorevoli impressioni.
Accade però un imprevisto per un nostro docente ed, ignorando “l’archivio nuove proposte”, la contatto trovando una entusiastica adesione; il consiglio dell’UTL sceglie il corso su “Carlo Porta: tra il dialetto, la storia, la letteratura, la società” da tenere in quattro giornate nel mese di Maggio 2012. Un altro fuori programma rende necessario lo spostamento del corso a Marzo. Non è stato difficile risolvere questo problema per la sorprendente disponibilità offerta.
Un successo, non mi ero sbagliato nel valutare che l’insegnamento sarebbe stato di quello che io definisco di tipo coinvolgente. Alla fine delle due ore i nostri corsisti sono soliti salutare il docente con un applauso e questa volta è caloroso. Le lezioni sono state arricchite con avvenimenti dei nostri giorni, ma con riferimenti precisi ai fatti narrati dal Porta circa duecento anni fa. Nell’ultima lezione i corsisti sono simpaticamente costretti a cantare alcune canzoni della mala milanese e per finale “O mia bela Madunina“.
(continua su ‘essere UTL‘ in uscita)